Durante la Seconda guerra mondiale, i soldati americani imparavano a riconoscere erbe e piante spontanee per sopravvivere lontano dai rifornimenti. Ma non sempre bastavano. Serviva qualcosa di proteico, sicuro, portatile. Una soluzione? Esisteva già da tre secoli: si chiamava Biltong.
Il cibo di sopravvivenza nei corsi outdoor
Il cibo di sopravvivenza, guarda caso, è sempre uno degli argomenti che riscuote più curiosità durante i miei Corsi.
Quando mi capita di parlarne in città, magari con qualcuno che non ha mai messo piede in un bosco, la reazione è quasi sempre accompagnata da una battuta:
“Sì, ma che si mangia?”
È una domanda legittima. Ma la mia filosofia è chiara: se vuoi imparare qualcosa, non si deve soffrire la fame.
E, anzi, quello che sto per raccontarti ha tutte le carte in regola per farti venire l’acquolina in bocca.
Qualcuno dei più ferrati immagina che in natura si mangino principalmente piante selvatiche — ed è vero, la conoscenza delle erbe spontanee è una risorsa preziosa.
Se questo tema ti affascina, potresti dare un’occhiata anche al nostro Corso di Alimurgia e piante spontanee.
Ma se vuoi prepararti qualcosa di gustoso da portare con te, magari di più proteico ed energico?
C’è un’ottima alternativa che affonda le radici nella storia.
Cos’è il Biltong e da dove arriva
Il Biltong, infatti, nasce nel XVII secolo nella Colonia del Capo, l’attuale Sudafrica.
È l’evoluzione di una ricetta portata dai coloni Olandesi, che già usavano conservare la carne tagliandola a strisce e marinandola con aceto, spezie e sale.
A questa base si aggiunse, per necessità, la tecnica dell’essiccazione, indispensabile per proteggere la carne dal caldo africano e dagli insetti.
Per prepararlo, puoi utilizzare praticamente qualsiasi tipo di carne, anche se qualcuno si cimenta con il pesce — che però è più delicato da lavorare e, in quel caso, prende il nome di bokkoms.
L’importante è togliere tutto il grasso possibile, perché durante l’essiccazione tende a irrancidire e rovina il sapore.
Come si prepara il Biltong
1. Taglio della carne
La carne va tagliata in strisce lunghe circa venti centimetri, larghe e spesse un paio di centimetri.
La tradizione consiglia di affettarla perpendicolarmente alle fibre, ma personalmente, quando lavoro in condizioni più spartane o con strumenti primitivi come la selce, preferisco un taglio longitudinale: il pezzo resta più compatto e non si sfilaccia.e mani, in una radura silenziosa… è un modo per ritrovare se stessi, con semplicità. È il cibo che racconta una storia: quella della sopravvivenza, dell’adattamento e della libertà.
2. Marinatura
A questo punto, prendi una bacinella capiente, meglio se non di metallo, e prepara una miscela composta per il 30% da aceto di mele e il resto acqua.
A volte, per variare, io sostituisco l’aceto con succo di limone: il risultato è più agrumato, ma sempre delizioso.
La quantità di liquido deve essere sufficiente a coprire completamente le strisce di carne.
3. Spezie e sale
Poi arriva la parte creativa: le spezie. Qui puoi sbizzarrirti.
Io uso un mix che mi soddisfa particolarmente — alloro, comino, paprica dolce o piccante, timo, curry e una generosa dose di peperoncino essiccato.
Non dimenticare il sale: un cucchiaino raso di sale grosso ogni litro e mezzo di liquido è perfetto.
Se riesci a trovare quello “dolce” di Cervia, hai una marcia in più.
4. Essiccazione
Una volta mescolato tutto, lascia marinare la carne per almeno ventiquattr’ore, coprendo il recipiente e tenendolo in un luogo fresco.
Trascorso questo tempo, scola le strisce e appendile a un filo in un ambiente ben ventilato, con temperatura il più possibile stabile.
Deve esserci luce — anche una semplice lampadina va bene — e soprattutto serve protezione dagli insetti e dagli animali curiosi.
Io uso ancora una vecchia zanzariera rattoppata: funziona benissimo.
5. Pronto da gustare
Dopo circa quattro giorni, il Biltong sarà pronto da assaggiare.
Se ti piace, e sono certo che sarà così, potrai conservarlo in sacchetti ermetici e portarlo con te ovunque.
Biltong vs Altri Snack Outdoor
| Caratteristica | Biltong | Snack industriali | Barrette energetiche |
|---|---|---|---|
| Conservazione | Alta (4–6 mesi) | Alta | Media/bassa |
| Proteine | 🔴🔴🔴🔴🔴 (molto alte) | 🔴 (inesistenti) | 🔴🔴 (medie/basse) |
| Zuccheri | Bassi | Alti | Alti |
| Origine | Naturale, artigianale | Industriale | Industriale |
| Preparazione | Manuale, da imparare | Chimica | Chimica |
| Valore educativo | Alto (tecnica, cura) | Nessuno | Nessuno |
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