Accendere un fuoco è una delle abilità fondamentali per la sopravvivenza umana. Da migliaia di anni, imparare a dominare la fiamma ha significato calore, protezione, nutrimento e progresso. Ma quanti metodi esistono per farlo davvero? In questa guida esploreremo nel dettaglio tecniche antiche e moderne, perché sapere come accendere un fuoco può fare la differenza in ogni situazione.
Metodo di accensione del fuoco per frizione, trapano ad archetto
Questo metodo ci consente, se tutto viene fatto per bene, una piccola brace, che si ottiene per attrito. In sostanza la tecnica funziona grazie all’attrito che viene applicato tra un piolo, di legno duro, ed una base di legno morbido. Questo attrito proviene dal movimento dell’archetto che consente di imprimere al piolo una rotazione, anche molto vigorosa, e al tempo stesso di esercitare un’azione costante e prolungata senza un “grande” dispendio di energia, confrontandolo con altri metodi. Vediamo quali sono e come fabbricare gli elementi che ci consentono di ottenere una piccola brace con questo metodo. Piolo, base, cuscinetto, archetto e corda sono gli elementi fondamentali di questa tecnica, bisogna saper scegliere in maniera precisa i legni adatti per piolo e base, perché, concretamente, è l’attrito tra questi due elementi a produrre la brace. Nella ricerca di legni la preferenza dovrà andare ai legni più morbidi, più facili da intagliare, comprese specie dotate di una vena di midollo, che si prestano bene allo scopo. Le dimensioni dei singoli elementi andranno modulate in funzione delle condizioni ambientali, oltre che degli strumenti e del materiale a disposizione. Cercherò però di dare delle informazioni, basate sulla mia esperienza e sui miei studi, che vi daranno la possibilità di creare un kit il più possibile versatile.
Il procedimento
- Il piolo dovrebbe avere delle dimensioni di circa 25 cm per 2,5 di diametro, l’estremità superiore dovrebbe avere una punta molto sottile, per minimizzare l’attrito con il cuscinetto, mentre la parte che poggerà sulla basetta dovrà avere una punta a sesto ribassato, per massimizzare l’attrito. Il piolo dovrà avere una perfetta forma cilindrica e non essere troppo liscio, altrimenti la corda rischia di scivolare su di esso e quindi non imprimere la giusta rotazione.
- Il Cuscinetto, sarà l’elemento che ci permette di imprimere la giusta pressione verticale al piolo e che permetterà allo stesso di ruotare sulla base. Vi consiglio un blocchetto di legno vivo e duro, della dimensione del vostro palmo. Una volta scelto il giusto materiale non ci resta che creare un alloggiamento dove la punta più fine del nostro piolo dovrà girare, ricordate, con il minor attrito possibile.
- La Base dovrà aderire perfettamente al terreno, senza tremolare o vibrare in alcun modo, quindi dovremo lavorare il fondo per appiattirlo. La base “ideale” si presenta come una tavoletta piatta e larga dai bordi lisci e ortogonali. Dovremmo trovare o lavorare un pezzo di legno fino ad ottenere una tavoletta di 2 cm di spessore, larga 4 cm, per avere tolleranza con il nostro piolo, lunga 30 cm tanto da alloggiare il nostro piolo e la punta dello scarpone, nel caso della lunghezza non è sbagliato abbondare di qualche cm.
- L’Archetto non dovrà deformarsi durante l’utilizzo, anzi, dovrà risultare il più rigido possibile, di una lunghezza che va dai 75cm ai 90cm. Possiamo utilizzare un ramo ricurvo del diametro di 2 cm, legno vivo o morto è indifferente, purché non risulti fragile, pesante o flessibile. Occorrerà lavorare l’archetto alle estremità, effettuando delle tacche sulla parte esterna dell’arco, a circa 2cm dal bordo, per evitare che la corda scivoli.
- La Corda di fibra naturale, nylon, pelle, è la parte finale del nostro kit. Ovviamente consiglio sempre di portare con se del cordame, e in questo caso, un cordino da 4 mm farebbe al caso nostro, nel caso abbiate perso o usato tutto il cordame, ricordate di avere sempre i lacci delle scarpe, che potrebbero fare al caso nostro. La corda va installata sull’archetto, ricordate di non tenderla troppo, dobbiamo avere la possibilità di inserire poi il nostro piolo.
- Quando tutti gli elementi sono pronti, occorre “impostarli” brevemente prima di procedere. Basta un minuto.
- Lavorando in punta di coltello, scavate un piccolo avvallamento al centro della base, del diametro poco più grande del piolo, questo vi consentirà di non far scivolare il piolo durante le fasi iniziali della rotazione.
- Collochiamo la base su una superficie piatta e stabile e blocchiamola con la parte anteriore del piede.
- Portiamo indietro l’altra gamba e posiamo il ginocchio a terra, la posizione deve essere stabile e comoda, assicuriamoci che gran parte del nostro peso gravi però sulla gamba che tiene la base.
- Avvolgiamo il piolo nella corda, in modo tale che il piolo sia posizionato verso l’esterno per uno scorrimento più efficiente.
- Collochiamo la punta del trapano nell’avvallamento della tavoletta, blocchiamo la parte superiore del piolo con il cuscinetto, blocchiamo la mano che regge il piolo davanti al nostro stinco
- Impugnando la parte posteriore dell’archetto chiudiamo le dita sulla corda a bloccare eventuali scivolamenti della corda sul piolo.
- Ora iniziamo a trapanare. Il movimento avanti e indietro dell’arco dovrà avere un ritmo regolare sfruttando tutta la lunghezza dell’arco. Ricordate piolo verticale e arco perpendicolare al piolo. Dopo poco comincerete a vedere del fumo denso provenire dall’attrito tra base e piolo, continuate per una ventina di secondi. Sollevate con calma e delicatezza la punta del piolo e guardate la base: avrà un avvallamento rodato, forse appena carbonizzato e dello stesso diametro del piolo.
- Intagliamo una tacca a V dal bordo della tavola al centro dell’avvallamento appena rodato.
- Mettete sotto la tacca una qualcosa che possa contenere la brace che andremo a creare, corteccia, foglie, pelle, serviranno per proteggere la brace dall’umidità del terreno e maneggiarla agevolmente per le fasi successive.
- Ora riavvolgete il piolo, riprendete posizione, cominciate a muovere l’archetto con un ritmo rilassato, respirate. Dopo poco vedrete nuovamente del fumo, aumentate il ritmo e la pressione sul piolo.
- Occhi sulla tacca, senza smettere di trapanare, si sta riempiendo di segatura carbonizzata, quando la vedete piena è il momento di dare tutto, accelerate il movimento e aumentate la pressione. Non fermatevi, potete fermarvi solo quando siete certi che la segatura nella tacca faccia fumo, fino a quando non ne siete certi continuate.
- Ottenuta la brace è il momento di riprendere fiato, con movimenti lenti, togliete il piolo dalla base e date un piccolo colpo sulla base per staccare la brace dalla tacca. Avete tempo, non fatevi prendere dal panico! Afferrate il vostro nido e delicatamente posizionate la brace al suo interno, ossigenate il nido dal basso verso l’alto e otterrete il vostro fuoco!
Metodo di accensione del trapano a mano
La tecnica del trapano a mano prevede l’utilizzo di due pezzi di legno: un bastone lungo e sottile detto “piolo” o “trapano” e una base di legno di forma piatta. Il piolo viene fatto vorticare tra i palmi delle mani sulla verticale della base, con la punta in un piccolo avvallamento praticato a questo scopo nel supporto. Spesso all’avvallamento si accompagna una tacca scavata nel legno per consentire alla segatura rovente prodotta dall’attrito di raccogliersi, fino a dare vita alla brace. Fu una delle tecniche primitive più diffuse in antichità, anche se oggi è caduta in disuso. È una delle tecniche che si può utilizzare con buoni risultati soltanto nelle zone più calde e secche del globo. L’affidabilità di questo metodo è strettamente legata ai fattori ambientali. Per questo metodo vengo usati legni morbidi, anche ai primi stadi di decomposizione, in particolare per il piolo vengono utilizzati legni dotati di una vena di midollo centrale.
Il procedimento
- Il Piolo, dovrebbe avere una lunghezza che varia dai 50 ai 70 cm, con un diametro di circa 1 cm, perfettamente dritto e liscio per tutta la lunghezza.
- La Base, di spessore non inferiore al diametro del piolo (1cm), di larghezza di circa 3cm e lunghezza di 20cm, dovrà essere perfettamente piatta per aderire al terreno.
- Prendete con le pinze ciò che sto per scrivere, accendere il fuoco con il trapano a mano è facilissimo, impegnativo è imparare a farlo! Serve poca forza fisica e tecnica adeguata.
- Lavorando in punta di coltello, scavate un piccolo avvallamento sulla base, nei pressi di una delle estremità, il diametro dell’avvallamento dovrà essere di poco più grande del piolo, questo vi consentirà di non far scivolare il piolo durante le fasi iniziali della rotazione.
- Trovate una posizione comoda, purché riusciate a fare una pressione tale che la base rimanda salda al terreno
- Inumiditevi le mani, saliva o acqua, come preferite. Sfregate i palmi finché non sentite la pelle farsi “prensile”.
- Stringete tra le mani la parte superiore del piolo e iniziate a farla girare, non arrivate fino alle dita. Mentre procedete, inevitabilmente, le vostre mani scivoleranno verso il basso, poi, mentre con una mano mantenete il piolo nella giusta posizione, evitando che scivoli via, fate risalire l’altra all’estremità superiore. Premendo lungo l’asse verticale con il pollice per bloccare il piolo in posizione, fate salire anche la prima mano e ricominciate da capo.
- Ripetete l’intera procedura con scioltezza più e più volte.
- Dopo due o tre cicli potreste cominciare a vedere del fumo comparire dal punto di attrito, continuate per un altro paio di cicli, poi fermatevi.
- Con l’aiuto del coltello intagliate una tacca a V, il vertice dovrà coincidere con il centro dell’avvallamento appena rodato, mentre i lati dovranno essere inclinati a 45°.
- Mettete sotto la tacca una qualcosa che possa contenere la brace che andremo a creare, corteccia, foglie, pelle, serviranno per proteggere la brace dall’umidità del terreno e maneggiarla per le fasi successive.
- Inumidite nuovamente i palmi delle mani, e riprendete a trapanare.
- Occhi sulla tacca, senza smettere di trapanare, si sta riempiendo di segatura carbonizzata, quando la vedete piena è il momento di dare tutto, accelerate il movimento e aumentate la pressione. Non fermatevi, potete fermarvi solo quando siete certi che la segatura nella tacca faccia fumo, fino a quando non ne siete certi continuate.
- Ottenuta la brace è il momento di riprendere fiato, con movimenti lenti, togliete il piolo dalla base e date un piccolo colpo sulla base per staccare la brace dalla tacca. Avete tempo, non fatevi prendere dal panico! Afferrate il vostro nido e delicatamente posizionate la brace al suo interno, ossigenate il nido dal basso verso l’alto e otterrete il vostro fuoco!
Altri metodi di accensione del fuoco
Come abbiamo già capito, l’abilità del fuoco è una delle più importanti capacità che un Survivalista deve possedere. Il fuoco ci aiuta a combattere il freddo e le malattie, può essere utilizzato per potabilizzare l’acqua, per cuocere o preservare i cibi, come protezione dagli insetti e animali. Un buon kit di sopravvivenza dovrebbe contenere vari strumenti per l’innesco del fuoco: accendini, barra di ferro cerio, lente d’ingrandimento. Questi sono materiali moderni, ne esistono anche di “primitivi”, utilizzati dai nostri antenati, come selce, pirite e acciarino, o strumenti fatti a mano, all’occorrenza, come l’archetto. Un Survivalista esperto dovrebbe essere in grado di accendere un fuoco con una fiamma libera, con una barra di ferro cerio, con pietra e acciarino e anche con il più primitivo sistema dell’archetto. Oltre a i metodi per frizione visti negli articoli precedenti vorrei dedicare tempo anche a quei metodi alternativi, che richiedono comunque una buona manualità, conoscenza della tecnica, esperienza e preparazione.
Esistono vari altri metodi oltre quelli visti precedentemente negli altri articoli, come i metodi a sega, comodi e funzionali da usare con essenze come il bambù, o sistemi come l’aratro che sfruttano l’attrito di un pezzo di legno, a forma di prua, strofinato in senso longitudinale su una base di altro legno.
Oltre ai metodi per attrito esistono dei metodi che sfruttavano la percussione.
La Pirite percossa da pietre focaie (selce o quarzo), o pietre focaie percosse da un acciarino, strumento metallico altamente carbonioso a forma di “U”, sostituibile dal dorso del nostro fidato coltello, purché non sia in acciaio inox o leghe di acciaio poco carboniose. L’acciarino utilizzato dai primi pionieri bianchi, fu ben presto adottato dagli indigeni stessi. Nelle tecniche di accensione con pietra focaia la parte più importante è l’esca. Questa deve essere molto asciutta e preparata accuratamente.
Ignizione solare è un metodo che sfrutta una lente di ingrandimento per avere una brace, sfruttando il calore della luce solare e la sua rinnovabilità, non sacrificheremo nessuna risorsa del nostro kit per accendere un fuoco. Una lente può innescare un materiale carbonizzato o tutte le specie di fungo esca. Il Fomes Fomentarius lavora meglio se ridotto in forma di polvere, o può offire una ottima brace in poco tempo, spesso anche appena raccolto dall’albero. Per utilizzare al meglio questo metodo occorre concentrare la luce solare su una superficie più piccola possibile e occorre comunque un sole molto caldo.
Tra i metodi più recenti, possiamo citare le Barre di Ferro-Cerio o magnesio ora illegali in Italia.
Il ferro-cerio non è altro che una lega a base di ferro e cerio conosciuta per produrre schegge ad alta temperatura se sfregata da un oggetto metallico detto striker: la composizione metallica può variare molto, ma le barre di ferro-cerio più comuni sono composte dal 50% di cerio, 25% di lantanio, 19-20% di ferro e piccole quantità di altri metalli. Le scintille prodotte da una barra di ferro-cerio possono raggiungere anche i 3.000°C, un calore sufficiente ad innescare la combustione con un’infinità di materiali.
- L’utilizzo di un acciarino di ferro-cerio è semplice anche per chi non ha mai utilizzato uno strumento simile:
- Si impugna con una mano la barra di ferro-cerio e con l’altra lo striker o il dorso del coltello dovrà eroderla.
- Si posiziona il “percussore” sull’asta di ferro-cerio con un angolo di 90-120 gradi;
- Si fa scivolare lo striker o il dorso del coltello (carbonioso) lungo l’asta applicando una pressione sufficiente a creare scintille.
Una tecnica alternativa (e che di solito fornisce maggiore controllo sulla direzione e sulla qualità delle scintille prodotte) prevede che il percussore metallico resti fermo mentre la barra di ferro-cerio viene fatta scivolare verso l’alto.
Un breve accenno voglio farlo anche per gli accumulatori di corrente, se siamo in possesso di una piccola batteria, anche da 1,5V, collegando i due poli con un materiale conduttore potremmo ottenere un arco voltaico o comunque una fonte di calore che in alcuni casi può permetterci di ottenere un fuoco.
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FAQ
Qual è il metodo più semplice per accendere un fuoco?
Il metodo più semplice per un principiante è probabilmente l’acciarino di ferro-cerio, che è affidabile, facile da usare e molto efficace anche in condizioni difficili.
Quanto tempo serve per accendere un fuoco con il trapano ad archetto?
Con un po’ di esperienza, puoi ottenere una brace in pochi minuti, ma inizialmente potrebbe richiedere più tempo e pratica.
È possibile accendere un fuoco con il trapano a mano in climi umidi?
In climi umidi è molto difficile, ma non impossibile. È fondamentale scegliere materiali secchi e proteggere bene l’area di lavoro dall’umidità.