Il nome di Marcello Zei è strettamente legato alla ricerca antropologica e archeologica italiana del Novecento. Ricercatore appassionato, docente e divulgatore, ha dedicato la sua vita allo studio degli insediamenti preistorici e alla diffusione della conoscenza scientifica.
Nato a Firenze il 24 dicembre 1920 e scomparso a San Felice Circeo il 6 agosto 2000, Zei ha lasciato un’eredità importante, che ancora oggi rivive attraverso istituzioni, mostre e pubblicazioni.
Gli studi e le prime ricerche
Allievo di maestri illustri come Alberto Carlo Blanc e Paolo Graziosi, Zei svolse ricerche in varie località italiane e straniere. Tra i suoi principali contributi scientifici:
- insediamenti preistorici a Lido di Lavinio, Sezze (Grotta Jolanda), Molella di Sabaudia, Selva Piana e in località La Casarina (zona perilacustre di Paola);
- la scoperta di un riparo mesolitico sul Promontorio del Circeo, dedicato al suo maestro A.C. Blanc;
- ricerche in Toscana, con giacimenti nella Val di Merse, nel territorio di Anghiari e nel Valdarno;
- scavi e collaborazioni in Puglia, lungo la costa neritina, e in Sardegna, nella regione dell’Ogliastra.
Il Centro Studi per l’Ecologia del Quaternario
Nel 1978, insieme a docenti universitari e studiosi delle Scienze dell’Uomo, Zei fonda a San Felice Circeo il Centro Studi per l’Ecologia del Quaternario (CSEQ).
Si tratta di una delle prime istituzioni regionali dedicate alla diffusione delle culture preistoriche nel loro contesto ambientale. Attraverso corsi, conferenze e mostre, il CSEQ divenne un punto di riferimento per la ricerca e la divulgazione scientifica.
Mostre e musei: la divulgazione della scienza
Parallelamente alla ricerca, Marcello Zei diede grande importanza alla didattica e alla divulgazione:
- allestì la mostra “Homo Sapiens e Habitat” presso la Torre dei Templari di San Felice Circeo, un evento patrocinato dall’EPT e dall’Amministrazione comunale che offriva un esempio innovativo di comunicazione archeologica;
- nel 1992, insieme ai collaboratori del CSEQ, fondò e allestì il Museo Civico del Mare e della Costa di Sabaudia, una delle esposizioni più originali dedicate ai beni culturali e naturali del litorale pontino, di cui assunse anche la direzione.
Ricerche geomorfologiche e pubblicazioni
Oltre alla preistoria, Zei si occupò di geomorfologia costiera, studiando l’oscillazione della linea di riva quaternaria. Pubblicò importanti contributi sul Bollettino di Geologia dell’Università di Bologna.
Tra le sue opere più note si ricordano:
- gli studi sul giacimento lacustre a ossidiana de “La Casarina”;
- l’analisi del Deposito marino a Strombus bubonius sui fondali a Est del Promontorio del Circeo;
- i capitoli dedicati alla Preistoria per l’editrice Reda;
- i contributi all’opera divulgativa “7 Itinerari per 7 giorni”, curata dal Lions Club Sabaudia–San Felice Circeo.
L’eredità scientifica e culturale
Il lavoro di Marcello Zei ha contribuito in maniera decisiva alla conoscenza del Quaternario, delle sue dinamiche ambientali e delle culture preistoriche che vi si svilupparono.
Attraverso scavi, mostre e musei, ha unito ricerca e divulgazione, trasformando la scienza in un patrimonio accessibile a tutti. La sua eredità continua a vivere grazie alla Fondazione Marcello Zei, che custodisce e valorizza i materiali e le memorie del suo lavoro.
Conclusione
Figura di spicco della ricerca italiana del Novecento, Marcello Zei ha incarnato la passione per la scienza e l’impegno nella diffusione del sapere. La sua opera non è solo un capitolo di archeologia e geologia, ma un invito a guardare al passato per comprendere il presente e proteggere il nostro ambiente.
📌 Si ringrazia la Fondazione Marcello Zei per averci permesso di accedere al loro materiale e per la fiducia riposta nel nostro operato.
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